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Personal Branding o Branding Aziendale? Definizioni, consigli e un mini quiz/guida

  • Immagine del redattore: lucrezia pratesi
    lucrezia pratesi
  • 20 mag
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 21 ago


Personal branding o branding aziendale

“Meglio puntare su me stesso o costruire un’identità di brand separata?”

Quindi meglio Personal Branding o Branding Aziendale? In questo articolo ti guiderò alla scoperta di definizioni chiare e consigli pratici per comprendere al meglio le differenze e orientarti verso una scelta più consapevole.

È una domanda che ogni freelance, creator o imprenditore si pone prima o poi.

E la risposta non è semplice.

Perché tocca ciò che siamo, ciò che vogliamo costruire e soprattutto dove vogliamo arrivare.

Parlare di personal branding e branding aziendale non significa solo scegliere un nome o un logo, ma significa fare una scelta di posizionamento, di visione e di relazione con il proprio pubblico.


Cos’è davvero il personal branding?

Il personal branding è, in parole semplici, la scelta di usare la tua persona come brand.

Non nel senso narcisistico del termine, ma in quello più profondo e umano: sei tu la garanzia, il messaggio e il valore.

Il tuo nome diventa sinonimo di competenza.

Il tuo volto sinonimo di fiducia.

Il tuo modo di comunicare diventa una connessione autentica.

Fare personal branding significa metterci la faccia, la voce e la storia.

E no, non è solo “essere sui social”. È costruire una presenza coerente, capace di ispirare, generare fiducia e far emergere il tuo perché.

Questo approccio crea un legame forte con chi ti segue, perché si fidano e si identificano in te.

Ma attenzione: ogni tua scelta, sia professionale che personale, può influire sul tuo business, in positivo o in negativo. Se chi ti segue smette di riconoscersi nei tuoi valori o nelle tue azioni, rischi di perderne la fiducia.


E invece il branding aziendale?

ll branding aziendale, al contrario, è la costruzione di un’identità separata dalla tua figura.

Un nome, un tono di voce, una visione che non dipendono solo da te, anche se possono portare la tua idea.

È la scelta ideale per chi:

  • vuole creare un progetto collettivo;

  • desidera scalare e delegare;

  • punta alla longevità del brand, oltre la propria persona.

Un brand aziendale è una creatura che può vivere anche senza il suo fondatore.


Non è una sfida. È una questione di direzione.

Il personal branding non è “più autentico”.

Il branding aziendale non è “più professionale”.

Sono due strumenti diversi, al servizio di una visione.: Il primo è centrato sulla relazione, Il secondo è centrato sul progetto.

Entrambi possono portare risultati straordinari,ma vanno scelti con intenzione.


Quando funziona il personal branding?

Quando la tua unicità, competenze e professionalità sono il fulcro dell’offerta.

Pensa per esempio a:

  • un* professionista (architetto, medico estetico, dentista, psicologo) che lavora one-to-one;

  • un* coach/personal trainer con un metodo personale;

  • un* content creator che vuole generare community.

In questi casi, le persone vogliono scegliere te.

Cercano te e si fidano di te.

Per questo, una delle prime domande che faccio ai miei clienti è: "Quando ricevi una chiamata da un potenziale cliente, chiedono di te o della tua azienda? ""I tuoi clienti vogliono parlare direttamente con te o va bene anche con chiunque altro del team?"

Se la risposta è "vogliono me", allora la tua presenza è il tuo asset più potente.

E il personal branding non è un'opzione: è la chiave.

Ma attenzione: fare personal branding non è improvvisazione.

Richiede coerenza, consapevolezza, e un lavoro profondo sulla tua identità professionale.

Quando serve il branding aziendale?

Quando il progetto va oltre la tua figura.

Quando i tuoi obiettivi sono:

  • creare un team,

  • creare una comunicazione lontana dalla tua persona

  • fondare una realtà che un domani potresti vendere o far crescere senza te.

Un brand aziendale ti offre spazio per evolvere.

Ti permette di uscire dalla prima linea, pur continuando a guidare con visione.

Non a caso, molti professionisti iniziano con un personal brand e poi creano un brand aziendale a supporto.


Quindi cosa scegliere tra Personal Branding o Branding Aziendale?

Ti lascio alcune domande guida:

Vuoi essere riconosciuto/a come persona o vuoi che il tuo progetto parli da solo?

Ti immagini a lungo termine in prima linea o in regia?

Hai il desiderio di creare un brand vendibile, scalabile, estendibile?

Sei pronto/a a costruire un’identità collettiva (naming, tono di voce, team)?

Posso avere entrambi?

Assolutamente sì.

Puoi iniziare con un personal brand, costruire autorevolezza, e poi lanciare un brand aziendale.

O fare il contrario, e usare il tuo volto come “ambassador” del tuo progetto.

La chiave è non confondere i due piani, e comunicare con chiarezza.


In sintesi: il personal branding e il branding aziendale

Il personal branding è relazionale, diretto, empatico.

Il branding aziendale è strategico, scalabile, strutturato.

Entrambi sono strumenti di posizionamento, ma vanno scelti (e gestiti) con consapevolezza.


Se sei indeciso/a tra sviluppare un Personal Branding o puntare su un Branding Aziendale, ho creato per te una guida pratica per scegliere la strategia che ti aiuterà a fare chiarezza e a prendere una decisione strategica più consapevole.

Scarica il quiz-guida per scegliere il tuo branding


Se invece vuoi approfondire questo argomento con me, scrivimi a info@lucreziapratesi.com



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